LA FOLLIA DEGLI IMPERATORI: CALIGOLA E NERONE

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31 agosto caligola e nerone

Nel giorno del compleanno di Caligola torna, come da tradizione, Lo spettacolo nato per il Museo delle Navi Romane di Nemi nel 2022.
La riscrittura di Pina Catanzariti dell’opera teatrale elaborata nel 1938 da Albert Camus, traspone, in una successione di quadri in movimento, una serie di dialoghi tra Caligola e "l'altro da sè" che assume, di volta in volta, i ruoli dei principali personaggi del testo originario, dando risalto alle sue parti più attuali ed abolendo completamente qualsiasi ipotesi di messinscena in senso tradizionale.
Il vortice dialogico esaspera e porta alla sua essenzialità il tema profondo del testo, l’umanità disperata del carnefice-vittima, metafora della disumanità del potere e della violenza della storia.
Un viaggio ossessivo sulla violenza del potere, commentato da una suite musicale dal vivo.

In un surreale dittico dedicato alla follia degli Imperatori, nelle riscritture del ‘900, seguono, in forma di spettacolo concerto, frammenti dal Nerone di Petrolini di cui si ricorda il film del 1930, con la partecipazione straordinaria di Stefania Placidi che al termine eseguirà un breve concerto di canzoni popolari.

Caratteristiche dell'evento

Inizio evento 31-08-2025 7:00 pm
Costo per persona Evento gratuito con prenotazione obbligatoria
Luogo Museo delle Navi Romane di Nemi

Indicazioni Luogo - Museo delle Navi Romane di Nemi

Il Museo venne costruito tra il 1933 e il 1939 per ospitare due gigantesche navi appartenute all’imperatore Caligola (37-41 d.C.) recuperate nelle acque del lago tra il 1929 e il 1931. È stato quindi il primo Museo in Italia ad essere costruito in funzione del contenuto, due scafi dalle misure rispettivamente di m. 71,30 x 20 e m. 73 x 24, purtroppo distrutti durante un incendio nel 1944. Riaperto nel 1953, il Museo venne nuovamente chiuso nel 1962 e infine definitivamente riaperto nel 1988.

Nel nuovo allestimento, l’ala sinistra è dedicata alle navi, delle quali sono esposti alcuni materiali, come la ricostruzione del tetto con tegole di bronzo, due ancore, il rivestimento della ruota di prua, alcune attrezzerie di bordo originali o ricostruite (una noria, una pompa a stantuffo, un bozzello, una piattaforma su cuscinetti a sfera).

Sono inoltre visibili due modelli delle navi in scala 1:5 e la ricostruzione in scala al vero dell’aposticcio di poppa della prima nave, su cui sono state posizionate le copie bronzee delle cassette con protomi ferine.

L’ala destra è invece dedicata al popolamento del territorio albano in età repubblicana e imperiale, con particolare riguardo ai luoghi di culto; vi sono esposti materiali votivi provenienti da Velletri (S. Clemente), da Campoverde (Latina) da Genzano (stipe di Pantanacci) e dal Santuario di Diana a Nemi, oltre ai materiali provenienti dalla Collezione Ruspoli.

All’interno di quest’ala è inoltre possibile ammirare un tratto musealizzato del basolato romano del clivus Virbii, che da Ariccia conduceva al Santuario di Diana.